Vista panoramica della città (Calatafimi-Segesta)
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Calatafimi Segesta è un comune italiano di 7.258 abitanti della provincia di Trapani in Sicilia, situato fra le colline dell'agro segestano. Più conosciuto con l'originario nome di Calatafimi, ha assunto la denominazione attuale dal 1997.

 

Storia
Il paese si è sviluppato nel IX secolo intorno al Qal’at Fîmî, il castello di Eufemio (in arabo), di cui restano alcune tracce, in prossimità dei resti della città elima di Segesta[1]. Il borgo fece parte del regio demanio fino a quando, nel 1336 Federico III di Aragona la concesse in feudo al figlio Guglielmo. Dagli Aragona venne ceduto ai Peralta. Portata in dote matrimoniale come baronia da Donna Violante de Prades a Bernardo Cabrera, Calatafimi appartenne allaContea di Modica, insieme ad Alcamo, dal 1420 al 1802, quando fu incamerata nel demanio del Regno delle Due Sicilie ai Cabrera (dal 1407) ed in seguito agli Enriquez (dal 1565 fino al 1741 ed infine ai dichi d'Alba[2], per poi essere annessa al Regno di Sardegna in seguito alla spedizione dei Mille, che proprio nel vicino colle di Pianto romano affrontò, il 15 maggio 1860 in una celebre battaglia le truppe borboniche. Sul luogo dove avvenne lo scontro venne eretto un grande mausoleo, dove si conservano le spoglie dei caduti. Il mausoleo conosciuto come sacrario di Pianto Romano, fu progettato dal celebre architetto Ernesto Basile[3]17.Il centro storico si espanse a partire dal XV-XVI secolo nei "quartieri spagnoli" che si presentano anch'essi nella loro topografia originale.